AGGRESSIONE OMOFOBA A ROMA, ARCIGAY ROMA: ODIO ISTITUZIONALIZZATO E CLIMA IRRESPIRABILE

A Roma, capitale italiana e termometro del clima che si respira nel paese, si è consumata
nell’indifferenza generale l’ennesima e violentissima aggressione omofoba, a danno di due
ragazzi che si tenevano per mano nei pressi di un locale Lgbtqia+. L’aggressione è stata
testimoniata con un video, diffuso a mezzo stampa dal contact center contro l’omotransfobia
Gay Help Line, che sta seguendo le vittime.

“L’aggressione dello scorso weekend a Roma testimonia l’incremento di violenza e
discriminazioni verso le persone LGBTQIA+ nel nostro paese e le immagini pubblicate, di una
crudezza devastante, non mostrano un caso isolato ma la nostra quotidianità, come
dimostrano i Centri Antidiscriminazioni. L’Italia è al 36º posto in Europa per tutela dei diritti
LGBTQIA+ ed è tra i primi paesi per crimini verso le persone trans. Ne abbiamo abbastanza di
un governo che ci ignora, che non riconosce la violenza a cui ci espone, di fatto
legittimandola: è in atto una vera e propria persecuzione, anche istituzionale, nei confronti
della nostra comunità, basti vedere quello che sta accadendo con la salute delle persone
trans, soprattutto più giovani.” Dichiara Rachele Giuliano, presidente di Arcigay Roma.

“Se lo stato continua a non tutelarci dalla violenza, ormai più che istituzionalizzata, dovremo
trovare il modo per proteggerci. Le braccia che hanno dato quelle frustate sono armate
anche dalla politica che ci governa e soffoca. Non possiamo permetterci di continuare a
subire passivamente e pagare con la nostra pelle. Siamo stanchə e pretendiamo
riconoscimento, diritti, tutele. Torneremo ad occupare, con i corpi e anche ogni giorno se
sarà necessario, le strade e le piazze delle nostre città. Renderemo sicuri i nostri spazi ad
ogni costo.” Conclude Pietro Turano, vicepresidente di Arcigay Roma.

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